Dario Viterbo

Il bacio dell'anima (1959)

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Dario Viterbo (Firenze 1890 - New York 1961) è stato uno scultore italiano del XX secolo. Inizia il proprio apprendistato artistico coltivando dapprima la pittura e la musica (è un ottimo pianista). Dopo aver ottenuto il diploma di pittura all'Accademia di Belle Arti di Firenze, rivolge i propri interessi alla scultura, divenendo allievo di Augusto Rivalta. Tuttavia non abbandona mai l'amore per il colore derivatogli dalla pittura, e lo dimostra il continuo uso di marmi e materiali colorati, di legni pregiati e rari nei quali scolpisce ritratti e figure. Espone per la prima volta nel 1914, alla Mostra della Secessione a Roma. La guerra poi interrompe l'attività dell'artista, che ritorna ad esporre nel 1922 alla Primaverile Fiorentina, mostra che va assumendo sempre maggior importanza. La presenza di Viterbo non passa inosservata, e suscita interesse e discussioni. Fedele alla tradizione degli artisti fiorentini del Quattrocento, che non fa distinzione fra arti maggiori" e "arti minori", Viterbo si dedica con uguale impegno anche alla decorazione, all'oreficeria, alle arti del cesello e dell'incisione. Crea gioielli di grande raffinatezza che vengono apprezzati alla Biennale di Monza nel 1923 e all'Esposizione Internazionale delle Arti Decorative di Parigi nel 1925. Proprio in quell'anno l'artista si trasferisce nella capitale francese e prende parte ai Salons d'Automne et Tuileries e presenta alcune mostre personali. Nel 1932 la Biennale di Venezia gli dedica una sala personale e nel 1935 viene invitato alla Mostra d'Arte classica di ogni tempo nella Galleria Sanba e alla Mostra d'Arte italica dell' 800 e del'900, entrambe a Parigi. A causa dello SCoppio del secondo Conflitto mondiale, l'artista si trasferisce a New York, e qui presenta una personale nel 1944, presso la Wildenstein Gallery. Collabora anche con l'architetto Mendelshon per la realizzazione di un monumento dedicato ai 6 milioni di ebrei uccisi durante la guerra, monumento mai realizzato. Nel 1963 il Comune di Milano dedica a Viterbo un'ampia retrospettiva.

FONTE: Scultura italiana del primo novecento

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